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interventi precoci

Una grande plasticità cerebrale nei primissimi anni di vita

I più recenti studi delle neuroscienze sottolineano la grande plasticità cerebrale nei primissimi anni di vita (massima entro i 3 anni), sia nei casi di evoluzione tipica, che di lesioni o anomalie cerebrali; gradualmente la plasticità si riduce ma mantiene comunque una grande potenzialità per tutta la prima infanzia e oltre.
Si individuano in particolare periodi critici nei quali le influenze ambientali positive o negative, hanno un grande impatto nello sviluppo del sistema nervoso.

Tali scoperte rendono sempre più necessaria l’attuazione di interventi tempestivi, i quali imprescindibilmente devono essere composti da una fase valutativa e diagnostica, finalizzata a un puntuale inquadramento della difficoltà e alla possibilità di monitoraggio dell’evoluzione del disturbo o della difficoltà stessa, e da una fase di trattamento, che si articolerà in maniera specifica in base agli aspetti emersi nella fase valutativa.

La tempestività degli interventi precoci ha ricadute positive particolarmente nei disturbi del neurosviluppo, nei quali è documentato che ad una maggiore precocità di intervento corrisponde una maggiore influenza sulle traiettorie di sviluppo ed una minore incidenza di problematiche nelle età successive. A tal proposito va ricordato che i bambini con Disturbi dello sviluppo (ad esempio dell’attenzione, della Regolazione emotiva e comportamentale, dell’Apprendimento) possono presentare, più frequentemente rispetto alla popolazione generale, problemi di natura neuro-psicopatologica in età adolescenziale ed adulta.
Essenziale, vista la complessità della fase del ciclo vitale, è la presenza di un’equipe multidisciplinare che abbia le competenze teoriche e professionali per attuare una presa in carico effettivamente globale ed integrata. Imprescindibile la presenza di un neuropsichiatra infantile, come medico che valuta, diagnostica, monitora e coordina l’intervento, e di professionisti sanitari specifici (logopedisti, neuropsicomotricisti, psicologi e psicoterapeuti, tutor Dsa) che contribuiscono alla diagnosi clinica e consentono l’attuazione del piano di trattamento. Professionisti che, rispondendo alla complessità che spesso si presenta, sovente si alternano o si affiancano nel loro intervento nei diversi momenti della presa in carico, modellandola in modo che effettivamente risponda agli obiettivi nelle diverse fasi del progetto riabilitativo.

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